I Pooh nella loro canzone “Santa Lucia” attribuiscono alla notte tra il 13 e il 14 dicembre la particolarità di essere “la notte più lunga dell’anno”.

E’ consuetudine diffusa definire questa notte la più lunga dell’anno, ma tutti a scuola, già dalle elementari, imparano che è il solstizio d’inverno, cioè il 21 dicembre, il giorno in cui si hanno più ore di buio (o meno ore di luce diurna).

E su questo, i programmi scolastici non sono ancora dei fake: da un punto di vista scientifico il minor numero di ore di luce diurna si hanno al solstizio d’inverno. Punto.

Ma allora da dove trae origine questo modo di dire (se di modo di dire si può parlare)? Come per molti dei detti dall’antichità (più precisamente prima del 16° Secolo) anche questo trova le sue origini in tempi durante il quale la sfasatura tra il candelario civile e quello solare era così grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 Dicembre. Con la riforma del calendario, introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, si passò direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, togliendo quindi i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il solstizio passò così al 21-22 Dicembre ma la festa della Santa rimase sempre al 13.

La consuetudine comune che la notte tra il 13 ed il 14 dicembre è la più lunga dell’anno ha però un suo fondamento, diciamo più pratico: il 13 dicembre il sole tramonta prima e ma il giorno successivo sorge anche prima (prima che la maggior parte delle persone si è svegliata). In questo modo si ha la percezione di aver trascorso il maggior numero di ore al buio.

Ricordiamo che il solstizio invernale si ha quando il Sole tocca il punto più meridionale del suo tragitto annuo (apparente) intorno alla Terra. Trovandosi ben 23,5° più “basso” che non agli equinozi (21 marzo, 22 settembre), il Sole risulta molto basso (e quindi poco caldo) a mezzogiorno, sorge tardi e tramonta presto, per cui le ore di luce sono poche e il nostro emisfero viene poco riscaldato dai suoi raggi. Nel giorno del solstizio d’inverno inizia ufficialmente l’inverno astronomico nell’emisfero boreale ( e l’estate in quello australe), che ricordiamo differisce da quello meteorologico il cui avvio è il 1 dicembre.