Quest’anno, la ProLoco Padulese (nel mio paese di origine), ha inserito nel cartellone degli eventi estivi 2022 una serata dedicata alla Notte di San Lorenzo, durante la quale, tra un buon calice di vino e una storia padulese, ognuno cercherà di cogliere in cielo la vista di una “stella cadente” per poter esprimere il proprio desiderio.

Ma perché è così importante e affascinante questa notte? Di seguito provo a rispondere alla domanda con un approccio un po’ più scientifico che romantico fornendo qualche semplice nozione sui fenomeni astronomici che caratterizzano questa notte.

Partirei dal perché si parla di notte di San Lorenzo: secondo la tradizione cristiana il 10 agosto è associato alla celebrazione liturgica del Santo e le impropriamente dette “stelle cadenti” (chiamate anche Lacrime di San Lorenzo), per gli antichi, rappresentavano i carboni ardenti emessi dalla graticola su cui il santo fu martirizzato.

Il martirio di San Lorenzo – Tiziano

In realtà però, il fenomeno che, ripeto, è impropriamente detto delle stelle cadenti, non riguarda solo il 10 agosto, ma un arco di tempo molto più ampio, che va dal 17 luglio al 24 agosto circa, periodo in cui la Terra attraversa lo sciame meteorico delle Perseidi. Nei dintorni del 10 agosto si ha il picco di scie luminose visibili ad occhio nudo e per questo dall’antichità si parla di Notte di San Lorenzo.

Ho ripetutamente sottolineato che si parla impropriamente di stelle cadenti, perché appunto le scie luminose visibili in queste notti non sono generate da stelle che cadono: sono meteore, detriti, appartenenti allo sciame delle Perseidi che, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre, per via dell’attrito con essa, bruciano emettendo brevissime scie luminose.

Perseidi con Via Lattea sullo sfondo. © Belish – stock.adobe

Questo sciame di meteore trae origine dalla cometa Swift-Tuttle, una gigantesca cometa periodica del nostro Sistema Solare (scoperta nel 1862), che durante i suoi ripetuti passaggi in prossimità del Sole (ogni 133 anni circa), ha disperso parte del proprio materiale, lasciando dietro di sé un’abbondante quantità di polveri e particelle di ghiaccio, che la Terra incrocia una volta all’anno durante questo periodo. Il nome Perseidi, però, deriva da Perseo , la costellazione da cui sembrano provenire queste meteore.

Il radiante delle Perseidi tra le costellazioni di Perseo e Cassiopea, contrassegnato da un cerchio blu. La stella brillante sulla sinistra, rappresentata come un grosso disco nero per indicarne la luminosità apparente, è Capella dell’Auriga. Credit: IAU and Sky & Telescope

Con molta fortuna, generalmente, nei luoghi con minimo inquinamento luminoso, è possibile individuare ad occhio nudo fino a cento scie luminose in un’ora, ma quest’anno durante la notte di San Lorenzo ci sarà anche Luna piena e questo renderà meno visibile il fenomeno delle stelle cadenti.

Se non dovessimo riuscire a vedere nessuna scia luminosa, ci possiamo consolare osservando la Super Luna che sarà in fase di Luna Piena il 12 agosto oppure, in tarda serata, sarà visibile Giove verso est. Anche Saturno sarà visibile, ma il suo picco di visibilità si avrà il 14 agosto.

Immagini realizzate con Stellarium

Si potranno osservare anche diverse costellazioni, come quella dell’Orsa Maggiore, più bassa sull’orizzonte verso Nord o, guardando in alto, sulla propria testa, la costellazione della Lira con la sua stella piú luminosa Vega.

Suggerisco in ogni caso di avvalersi di app per sistemi Android o iOS come Stellarium o Google Skymap: entrambe permettono di puntare il proprio dispositivo (smartphone, tablet) al cielo e riconoscere i corpi celesti visibili in quel momento.

Buona notte di San Lorenzo a tutti, sperando di poter esprimere tanti desideri e soprattutto che gli stessi vengano in futuro esauditi.

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